Le vie di Pozzo Strada: Via Quinto Bevilacqua
Figlio di braccianti agricoli, quinto di sei fratelli, Quinto appena terminate le scuole elementari, si impiega subito come bracciante agricolo. Due dei suoi fratelli maggiori, Arturo e Costante, socialisti come il resto della famiglia, avevano già lasciato Marmorta, per trasferirsi a Torino e sottrarsi ai fascisti del paese. A Torino,la famiglia Bevilacqua riesce a mettere in piedi una piccola azienda edile, specializzata nella realizzazione di mosaici.
Il richiamo alle armi, nell'Artiglieria di montagna, allontana Quinto dai fratelli, ma è a Torino che ritorna quando comincia il "tutti a casa" ed è a questo punto che l'operaio emiliano s'impegna nel lavoro cospirativo, indirizzato soprattutto verso le fabbriche.Per il suo impegno e le sue capacità è nominato segretario della Federazione provinciale socialista, e in quanto tale fa parte del Comando militare del CLN regionale. Ma soltanto per due settimane potrà svolgere la sua attività.
Il 28 marzo 1944 viene arrestato e processato assieme ai membri del CMRP, Quinto Bevilacqua è tra i sette patrioti che saranno fucilati alla schiena con il generale Perotti al Poligono del Martinetto.
Il 3 aprile, Quinto scrive ai suoi l'ultima lettera dicendo: "... vado incontro alla morte con una risolutezza che non mi sarei mai creduto, perciò siate forti".
A Torino è intitolata una via a suo nome nel quartiere di Pozzo Strada.
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